Narrativa per Infanzia - LAUDOMIA BONANNI

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NARRATIVA  PER L’INFANZIA



Laudomia Bonanni iniziò a pubblicare racconti per bambini dall’età di diciotto anni in giornali e riviste locali e nazionali.
  I suoi primi due volumetti dedicati all’infanzia uscirono per le edizioni IRES (Industrie Riunite Editoriali Siciliane) di Palermo nel 1928, nella collana «Primule dorate» diretta da Giuseppe Ernesto Nuccio. Furono pubblicati in successione con il numero 35 e 36 con il titolo Il pesco vestito di rosa e Il canto dellacqua.
  Sono ventisette brevissime storielle che hanno per protagonisti bambini, animali, piante e cose, scritte con lo scopo di divertire e di esercitare alla lettura: piccoli quadretti di pura fantasia.
  Sempre per l’infanzia uscì nel 1935 il volumetto Damina Celina e altri racconti che raccoglie i racconti Damina Celina, Rovello, Moro. Il libro fu inserito dalla casa editrice Bemporad di Firenze nella collana «Al cuore» con il numero progressivo 81. La pubblicazione si differenzia dalle due precedenti perché riprende il tracciato delineato dal primo Nuccio e da Luigi Capuana con i racconti di matrice verista aventi per protagonisti, orfanelli, poveri e derelitti.
  Nel 1939, la tipografia «Arti Grafiche Chiamenti» di Venezia, per conto dell’editore Bompiani, con illustrazioni di Bruno Angoletta, stampò il romanzo coloniale Men Avventura al Nuovo Fiore che riprendeva due testi precedentemente pubblicati sulla rivista «I Diritti della scuola» divenuti parte ottava e nona del libro.
  Il romanzo, scritto per dare un contributo richiesto dal fascismo in occasione della conquista dell’Etiopia, narra le vicende di una piccola abissina, Men, protagonista monocratica che si offre come primo modello femminile di quelle che furono definite «le donne bonanniane».
  Infine nel 1948 uscì, per le edizioni Paravia di Torino, il libro Le due penne del pappagallino Verzè, inserito nella collana «La gaia fonte» per la seconda classe elementare.
  È senza dubbio l’opera più importante della Bonanni rivolta all’infanzia e che attirò l’attenzione della critica militante. Il racconto si muove tra la realtà ed un mondo surreale nel seguire le vicende di una bambina nel suo primo giorno di scuola. Il riferimento diretto tra i grandi autori per l’infanzia è Milly Dandolo definita una scrittrice lunare per l’evanescenza della sua scrittura. La Bonanni fece sua la lezione intrecciando una bellissima trama posta tra sogno e fiaba.
  Con Le due penne del pappagallino Verzè la scrittrice non esaurì la produzione letteraria destinata ai più piccoli ma offrì una collaborazione, se pur discontinua, a settimanali e giornali per l’infanzia fino a metà degli anni ’60

Oltre i libri da "I diritti della scuola" Roma, 9 maggio 1937.
 
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