Vietato ai minori - LAUDOMIA BONANNI

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Vietato ai minori

Le opere


N
el settembre 1974 il catalogo della Bompiani annunciava l’uscita di Vietato ai minori con queste parole:


[…]. Questo romanzo è lontano dall’idea corrente di romanzo: non si cura di "inventare", non si cura di "esprimere", non si preoccupa della critica. La scrittura è essenziale fino all’anti-letterario, le parole sono "giuste" e adeguate fino allo scrupolo; e proprio a questa "giustezza" attingono la loro pregnanza connotativa, proprio per questa "giustezza"si accendono sul tono neutro della pagina e talvolta, come nonostante la volontà della  scrittrice, assumono colore, carica comunicativa, spessore. "Il libro" dice Laudomia Bonanni,  "dev’essere come un sasso che si butta per colpire". Questo libro colpisce veramente e definitivamente.


Rendere conto di tutti gli elzeviri e i racconti che hanno come protagonisti i minori, pubblicati con le innumerevoli varianti, prima e dopo l’uscita di Vietato ai minori, meriterebbe un lavoro che non può essere esaurito in breve, per cui ci si soffermerà su alcune annotazioni.



Così è nato il libro...

Il libro, contrassegnato  da un aforisma di apertura  "La verità scotta perfino più della calunnia", raccoglie racconti già apparsi, prima del 1974, nella terza pagina di due quotidiani italiani «Il Giornale d’Italia» e la «Gazzetta del Popolo» e le riviste «I Diritti della scuola», «La vita scolastica», «Vie assistenziali», «Il Ponte»; solo sei furono scritti appositamente a completamento di Vietato ai minori (Il tribunale, La trappola, Il parricida, Per soli uomini, Gli ossessi, Il decennio).
L’esperienza di insegnante elementare, di osservatrice e di giudice laico presso i tribunali minorili, dettero alla scrittrice la possibilità di conoscere direttamente le molteplici condizioni di vita infantile ed adolescenziale, divenute il riferimento costante di alcune tra le sue pagine più belle.           
Questo percorso di vita, iniziato nel 1926 come insegnante nella scuola elementare e alla fine degli anni trenta con la frequentazione nei tribunali per i minori di L’Aquila e di Roma, costituisce il riferimento fondamentale per l’impegno nell’azione concreta e di scrittura sul fronte della devianza giovanile e dell’infanzia violata. Conobbe realtà sociali e ambientali che ignorava completamente in cui la gioiosità dei visi, la semplicità delle anime, la trasparenza delle azioni erano oscurate dalla miseria, dalla violenza dall’oppressione e fondamentalmente dalla guerra.
E’ una folla di minori, tratteggiati nel loro disperato bisogno di comprensione e di aiuto, rivisitati negli anni secondo un affinamento della scrittura, agnelli sacrificali della guerra, della miseria, dell’ignoranza, della tracotanza sociale. La Bonanni ha raccolto una parte di questo universo della reclusione, molte altre storie le ha lasciate sulle pagine dei giornali e delle riviste.
Vietato ai minori è stato uno dei libri che ha incontrato il maggior successo di pubblico e di critica. Libro super premiato: primo al «Rhegium Julii» di Reggio Calabria, secondo al premio «Napoli», terzo allo «Strega», inserito nella terna per il premio Letterario Internazionale «Libro dell’Anno».


Premio "Napoli" 1975 per il libro "Vietato ai minori".
 
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